Pausa
- Non quella Alice
- 11 ago 2022
- Tempo di lettura: 4 min
11 Agosto 2022 - Brescia

Altro giro, altra giostra! Pronti? Partenza... s'inciampa.
A volte, immagino cosa succede nella mia testolina vuota.
Mi immagino le mie personalità a confronto in una grande casa che non potrò ovviamente mai permettermi, ma se permettete, il viaggio è mio e ci faccio tutte le frodi fiscali che me pare.
Comunque: ho notato che quando ci sono "cazzi", quando diciamo che "sto bene" lo devo dire anche se non è proprio proprio così, quando... vado in overthinking e m'attacco anche agli episodi del '98, ecco che tutti i miei amichetti si riuniscono sempre nel solito punto.
Se questa cosa dovessi riportarla al reale, credo andrebbe più o meno così: Alice entra in casa; spalanca la porta e la lascia sbattere.
Stiamo parlando di una di quelle porte con il vetro satinato che pesano l'ira de Poldo; quindi, mentre fa questa entrata scenica, le si affianca "Senso di colpa" che le sussurra all'orecchio: "E se si fosse frantumato il vetro in mille piccoli pezzi? E se qualcuno fosse stato dietro alla porta? E se..." Alice, si prende in spalle SDC, e tira diritto. A questo punto, m'immagino una di quelle case spaziali ammeregane, con un tavolo all'ingresso completamente inutilizzabile e pieno di fiori che mi farebbero lacrimare anche l'acqua del Nilo (per l'allergia, mica per la commozzzzione, sia chiaro). Due scale: una che parte da destra e. l'altra da sinistra. Mentre le fissa, le si affianca "Ansia" "Ieri sei salida da destra... oggi da dove sali? Sinistra? Destra? Se sali da Destra vuol dire che stai come ieri. O forse no?! Stai come ieri o ti senti diversa? Sai quanti passi devi fare per arrivare lì? Non puoi sbagliare! Devi scegliere... cosa scegli?"
(se dopo questo post non mi fate un TSO urgente, io non so più cosa fare, ve lo dico)
Mentre Ansia, continua il suo monologo, Svizzero come l'orologio che non sa leggere, arriva OCD, che toglie la mano di Ansia dalla spalla di Alice e dice, con una tranquillità disarmante: "Ieri sei salita da destra perché era un giorno pari. Oggi è dispari. Sali da sinistra. Ah! ovviamente, il primo gradino si sale con il piede sinistro."
Ansia, molla il colpo e va a farsi un toast.
Ocd prende per mano Alice, che ha sempre il carico pesante sulle spalle, e prendono le scale. (anche entrare in casa è un'esperienza mistica)
Arrivano al piano di sopra, Ocd, scompare nel nulla. Abracadaffanculo!
Lei si lancia verso la porta del bagno; la spalanca e la richiude sbattendo. Cenno d'intesa con Sensi di colpa che le scende dalle spalle "Questo non è un addio, mi metto qui in un angolo e ti osservo, bella mia". Anche questo bagno, me lo immagino sempre enorme. Praticamente come il mio attuale appartamento. C'è tutto, ma la cosa che ci interessa adesso, quello che ci serve ora, è la vasca da bagno. Una vasca talmente grande che praticamente è una piscina, con tanto di 3 gradini in marmo (OCD, è felice, così il primo e l'ultimo piede che userai coincideranno sempre).
Alice apre i rubinetti e fa tutto un po' effetto "cascate tropicali". Non fa né caldo né freddo. Sul gradino più alto, in controluce davanti al finestrone ginormico vista checazzoneso, si spoglia like Cleopatra, e lascia cadere i vestiti a terra.
Sensi di colpa, dall'angolo sussurra un: "Pensa con quanto impegno sono stati fatti questi vestiti... bel ringraziamento lasciarli a terra così".
Ma adesso, Alice ha da fare. Ha sentito quello che ha detto, l'ha ascoltato; ha toccato qualche corda, ma ha da fare.
Altri tre gradini e sarà totalmente in acqua.
Quindi: uno, due, e... tre.
È finalmente in acqua. Resta fuori solo dalle spalle in su.
Ci siamo quasi... È il momento Alice. Fallo!
Le gambe si alleggeriscono. Dalla schiena parte un brivido che raggiunge le spalle. Inspira. Chiudi gli occhi. Sei sott'acqua. Tutto si ovatta. Tutto si calma.
Pausa.
Sa che sono tutti lì Ansia, Ocd, Sensi di colpa, Rabbia, Paura, Felicità, c'è anche il reparto sentimenti. Ci sono tutti. C'è chi se ne sta in un angolo, chi prende il centro della stanza, chi si siede sui gradini della vasca; c'è pure chi ha preso Shampoo, balsamo e bagnoschiuma.
Siamo tutti qui. Siamo tutti in bagno; e tutti aspettano il momento per dire qualcosa.
"Appena riemerge, partiamo. Finché è lì sotto, ci sente ma non ci ascolta"
Sì, avete ragione. Finché sono sott'acqua non vi ascolto. Sono in paura. Mi prendo una pausa. Sto imparando a tagliarvi fuori per qualche istante. Siete sempre i miei coinquilini. Ci sarete sempre, lo so e sto imparando ad accettarvi; ma ho bisogno delle mie pause.
Non sono ancora pronta ad ascoltarvi tutti insieme.
Non posso finire l'aria nei polmoni, che cazzo! quella mi serve.
Ma non sono ancora pronta.
Faccio uscire tutta l'aria dai polmoni e riemergo.
Galleggio... (non come i bimbi di Penny Wise... o forse un po' sì)
Le orecchie restano sott'acqua. Ho ancora gli occhi chiusi. Respiro.
Sembra di sentire il mare. Lo voglio ascoltare.
Non dirmi nulla, mare; stiamocene io e te. Apro gli occhi.
Non c'è soffitto. Non ci sono più pareti. Non ci sono più né "coinquilini" né vasche da bagno. Ci sono io. La notte. Le stelle. E il mare.
Nessuno parla. Nessuno sente. Nessuno vede.
Pausa.
Ricordati di te, Alice.
Abbracciata da quel mare che si unisce all'immensità di un cielo stellato.
Ricordati di te.
Nuda.
Con la luna che ti illumina la pelle.
Sei tu.
Questa sei TU.
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