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Fino alla fine... e poi via per lo sterrato.

24 Gennaio 2022 - Brescia


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Ciurma!! Sto procrastinando… as usual. (anno nuovo, stessa "Elis")

Per ora però sono ancora in tempo… in fondo Gennaio non è ancora finito


Abbiate fede(z), si cambia ogni istante un po' alla volta; cambiamo tutti.

Sempre.

Fondamentale, per non ammazzarsi da soli, (questo vale per me, voi fate come ca' ve pare) è non farlo "per qualcuno", non farlo "per forza.

Cambia, se ti viene, come ti viene e se ti va.

Cambia per te stesso se decidi, se ti parte inconsciamente, se manco te ne accorgi.

A na certa ci sta che ti guarderai allo specchio senza riconoscerti; ti girerai guardandoti alle spalle e… anche quella persona, potresti non riconoscerla.

"Chi sono?"

"Cosa sono?"

"Perchè non sono come tutti gli altri?" "Cos'ho che non va?"

"Perchè è tutto così semplice, quando me lo raccontano gli altri?"


Alice… Alice… Basta!

Spegniti.

Pausa.

Smettila di pensare.


Se mi chiedessero "Qualè il tuo mantra?" probabilmente direi questo.

Non so quante volte mi sia ripetuta negli anni "Basta. Stop. Spegniti. Non pensare".

Tutto perchè "qualcuno", da una vita, mi fa notare che "faccio rumore". "Ti fai troppe seghe mentali" (Sì amo, solo perché quelle vere non posso farmele)

"Ma non ti spegni mai?" - "Come fai a vivere così? Guarda che non va bene eh!"

"Ma te lo godi il momento ogni tanto? Smettila di pensare, su!"

Avete ragione...

Avete tutti ragione.

Indovina indovinello… ho ragione anch'io.


Ci sono cose che non potrò mai spiegarvi fino in fondo. Ci sono cose che, fortuna "vostra", non potrete mai comprendere realmente. Per quanto vi ci possiate impegnare, siamo tutti diversi. (ed è bello così)

C'è una cosa che definisco (perché non mi so spiegare un cazzo, mica perchè voglio fare la studiata di sta ceppa) l'Essere.

L' Essere è quella cosa che è tipo la buca per le fondamenta di una casa

Non è a genetica, e non sono nemmeno gli insegnamenti che ci hanno rifilato da piccoli.

È.

Sta li da prima di te e… sei tu. Quella cosa, diventa una spugna. Assorbe tutto; positivo e negativo. Ogni tanto lascia andare e fa spazio ad altro.

È in continuo mutamento, proprio come te… perchè, spoiler: quella cosa SEI TU.

A qualcuno non piacerà, altri diranno che "é sbagliato", che "Sei sbagliato", che "sei cambiato" e che ora non vai più bene, che ti sei rotto… e, se non ti aggiusti, con te non gioco più.

Siamo 7.6 miliardi e passa di persone al mondo...

(Apritevi sto link: https://www.worldometers.info/it/ giusto per essere più precisi. Disse la Vergine) Se non vado bene, se sono cambiata, rotta, inutile, diversa, completamente inadatta e sbagliata; se lo sono davvero… siamo in tanti, non dobbiamo per forza andare d'accordo. E non è presunzione, sentirsi 7 cazzi e mezzo più di qualcuno; mi sono solo accorta

(con calma eh, e ogni tanto me ne dimentico forte ancora) che Alice, esiste.

Alice è.

Qualcosa, non so cosa, ma è.

La verità è che chi ti chiede di cambiare, di modificarti in qualche modo, chi ti dice che "lo fa per il tuo bene", in realtà, lo fa per egoismo.

Attenzione, non c'è nulla di male, è il suo/loro modo di fare, e va benissimo, ma non è il mio gioco; e ora che lo so, scusate, scusatemi, ma non ci sto.

Non m'appartiene. (Ciao Ambra che mi pompi in testa… "prometto, prometto…")


Vedete?! Io (S)funziono così: faccio una cosa e ne penso altre vagonate in contemporanea. Ho la testa che frulla tutto il tempo. Mi si riempie di cazzate, di flash, di pensieri, di ricordi (dalle canzoni alle cose decisamente più serie), è sempre in movimento. Un continuo frullatore straripante di roba. Un frullatore impazzito che schizza ovunque e sputtana di macchie le vostre cucine splendide splendenti.

E lo capisco, vi giuro… lo capisco che vi stia in culo sta cosa; vi fate il mazzo per tenere tutto pulito e ordinato, fate gli ossessivo-compulsivi cercando di tenere a bada le vite degli altri così che non sporchino dove avete con tanta maestria messo ordine, nell'illusione di poter controllare tutto e tutti perchè così "andrà tutto bene; è "perfetto".

Lo capisco, darebbe fastidio ache a me; ma (anche se l'OCD fa parte del mio quotidiano) non posso far parte della vostra cucina stellata super pulita. Sono il frullatore impazzito che sta nella cucina della bettola di "Gigi lo zozzone".


Penso, penso, penso. Penso sempre e faccio casino. Me le faccio e me le disfo 1000 volte al secondo. Penso e mi stanco di pensare, e allora penso che sono stanca di farlo, così penso ad una soluzione, e mentre ci penso, penso che non c'è una soluzione e che quindi ci devo pensare di più. Penso ad una soluzione…

-Smettila di pensare- Non posso, devo pensare a come risolverla, non posso pensare anche a come non pensare… o forse sì? In effetti sono stanca di pensare… sono stanca, sì, voglio godermela… come gli "altri"… ma come si fa?

Cavolo, lo vedi che sei proprio sbagliata?! Pensa, pensa, pensa… Pensa a come non pensare… pensa a come si fa… dai Alice, pensa…


Un cazzo di Rave di pensieri (altro che "Safari dentro la mia testa"… ciao Jova, tvb)


Poi, de botto, completamente senza senso, uno dei pensieri nel frullino ha partorito un cucciolino di pensiero spelacchiato… -E se non ci fosse nessuna soluzione da trovare? Se questa cosa fosse semplicemente il tuo "Essere"? Se questa fossi tu e basta?-

Cazzo!

Per essere un cucciolo spelacchiato, fai le domande giuste (sempre se davvero esiste un "giusto e sbagliato")


Mi sono concentrata per anni sul "capire gli altri", ascoltarli, e cercare di dare loro tutto quello che volevano. Favori, aiuti, conforti, poi sono arrivate le richieste; "dovresti" sono diventati "devi", e di colpo, senza che nemmeno me ne accorgessi, sono passata da "Utile" a "Va aggiustata" fino al "Senti, non so più cosa fare con te. Sistemati perchè così non vai".


Una vita di rincorsa. Correre dietro a degli standard che non posso raggiungere, non sono i miei, sono asticelle messe li da qualcuno che non sono io, con idee che non sono le mie, con tutto che odora della casa di un'altro e mai della mia.

(che poi la "mia" dov'è? Cos'è? Lo scopriremo poi)

Correre, correre in continuazione e non muoversi mai d'un passo. Correre finché ti reggono le gambe (ciao Aldo), e quando non reggono più… correre di nuovo, perchè non puoi mollare un cazzo.

Risultato?! Sono devastata. Ma non basta; non basta mai perchè, per qualcuno, sono sempre o troppo indietro, o peggio, "al punto di partenza".


Ma a me… va ancora di correre?

Alice, ha ancora voglia di rincorrere? (Altro cucciolo spelacchiato)

No, cazzo. Non mi va più.

Quindi cosa cazzo corro a fare?!

"Alzare un dito per essere diverso, mi fa più fatica che spostare l'universo" (Cit.) E in qualche modo, ho iniziato a rallentare Piano… con calma.

E più rallentavo, più rallento, più vedo gente allontanarsi.

Sagome diventare puntini e puntini perdersi nell'universo.

Fino a camminare da sola.

Sola.


Io, lo zainetto di merda e le vagonate di pensieri. Ogni tano qualcuno si affianca per un po', poi mi supera e va via, oppure se ne sta qualche passo in dietro.

Qualcuno arriva, mi accompagna per un po', poi si fa un giro.

Ma principalmente cammino da sola. Come sulla Via degli Dei…

E se una volta la solitudine mi spaventava più dela morte (anche se in realtà quello che mi ha sempre spaventata più di tutto, non è la morte, è il "non vivere"), ora ho imparato ad accoglierla, ad apprezzarla.

"Sola" ha i suoi vantaggi.

Credevo che "Sola" fosse l'unica soluzione per il mio "Essere"

(un po' quella cosa che se non vai bene a 1000, il problema sei tu e ti devi levare di mezzo)

Poi ho capito che "la verità sta nel mezzo" e che se da sola posso distruggermi, posso anche ritrovarmi. Che Sola non è il male. Che Sola non è per forza triste.

Che Sola non è una punizione; e soprattutto, che nulla è definitivo.


Ho ricominciato a camminare, da sola, spesso anche in mezzo alla gente. Ho iniziato a pensare che "le soluzioni servono per i problemi, e io non lo sono" (cit.)

Giorno dopo giorno, senza sbatti (o quasi perchè dai, ok tutto, ma sono sempre io… eccheccazz!)

Non so chi ero, chi sono e chi sarò.

Non so cosa mi succede, cosa sento e perchè. (e qualcosa sento… qualcosa che era al di la anche del quadro elettrico con gli interruttori che schiacciavo a cazzdecan)

Non so un casino di cose.

Cazzo, sì... mi va benissimo così.


Credevo d'avere delle certezze. Delle cose murate dentro, (roba che Erzsébet Bathory me spiccia casa e mi paga pure) una volta vive, poi… il silenzio. (fa un po' l'Alice di Schrödinger). Ma la verità è che non so un cazzo; e a dirla tutta, non voglio saperle. Se sai tutto, se conosci già il finale, ti perdi tutto quello che sta nel mezzo. Quindi scelgo di dimenticarmi il finale, scelgo d'accantonarlo, e chissà, magari lo riscrivo, magari no… boh!

Scelgo di vivere, non di sopravvivere. Scelgo di camminare, di perdermi naso all'insù a guardare le stelle, di lanciarmi tra le scritte sui muri. Mi sorprendono le piccole cose, i dettagli insignificanti, quelli che per tanti sono una perdita di tempo inutile, cose insignificanti, tutti i "muoviti, non perdere tempo", scelgo di perdermici completamente. Perchè sono io. Questo è il mio "Essere". Non c'è giusto o sbagliato, è il mio; sono io. Devo ancora ripetermelo tutto il giorno, tutti i giorni; da certe dinamiche non ne esci solo perchè ti va così... ci sto lavorando. Scelgo di tirare i remi in barca, scelgo di non combattere tutte le correnti del mondo. Scelgo di parlare (e scrivere) per metafore, con le paretesi; sboccata, cacagliante, sconnessa, perdendomi qua e la iniziando 100 discorsi senza finirne nemmeno uno. Scelgo di mettere da parte la vergogna per quella che sono. Scelgo di godermi le cose, anche se per poco, ma… assurdo!

Lo sto facendo, lo sto facendo veramente.

Non so dove mi porterà questa passeggiata, non ho una mappa. Non ho itinerari, tappe o cose da vedere. Vado completamente a caso.

Non so dove andare, dove sto andando e dove finirò.

So che questa… questo rifiuto aerofagico del divino, sono io. Sono completamente, maledettamente, disgraziatamente (forse) io. O per lo meno, per ora sono così.


Ho iniziato a camminare.

Ho iniziato da sola. Questo non vuol dire che lo sarò sempre o che voglia rimanerci pessempre; questo è stato l'inizio.

Questo vuol dire, che non ho più il gancio traino… che a rimorchio non porto nessuno; e non ho nemmeno bisogno che qualcuno mi trascini con se.

Cammino, ogni tanto corro, poi passeggio, poi mi perdo, poi mi butto a mare e nuoto.

Faccio cose, ne scopro altre. La vita è una sorpresa; e io voglio sorprendermi. Voglio perdermi. Ubriacarmi di vita. Basta con le zavorre, ho già le mie; basta con i "Salvatori" o presunti tali, qui non c'è nulla da sistemare, nessuno da salvare.

Me ne stavo per conto mio, con le mie convinzioni.

Prima chiusa, poi aperta alla vita. Senza progetti, senza cercare nulla. "Statemi lontana; non vado bene", poi "Sono così. Esisto."

E mi sono tornati i flash da bambina; quando erano tutte sotto con le principesse Disney e arrivavo spada alla mano cantando "Farò di te un uomo". Sbagliata? No, Alice.

Poi da adolescente… "Ah, Romeo e Giulietta…" e a me venivano i conati di vomito

(e non per il veleno).

Ho sempre avuto una visione "distorta" delle cose. Hanno provato a spiegarmi cos'è l' "Amore" in mille modi e non l'ho mai capito. Non credo nemmeno di poterlo provare quel tipo di sentimento… Credo che quello sia per la famiglia (e nemmeno per tutti o per tutte) sia quella di sangue che quella che ti scegli. Non credo nemmeno nella coppia, o comunque non nelle cose alla "pinguini". Siamo in tanti, la monogamia è una costrizione sociale autoimposta e (inutiliiiiissimo parere) innaturale.

Questo rende me: "difficile", spesso "anaffettiva" e "fuori dagli schemi". Sì? No? Non lo so. Sono così e basta. E se quello che provano a spiegarmi tutti dall'alba dei tempi, se quello che devo provare è quella cosa lì con un sacco di regole, vincoli e "Devi" è l' Ammorre, scelgo quello che piace a me… Complicità.

Scelgo di parlare se ci va, di sentirci nei silenzi, di comprenderci senza chiedercelo. A Romeo e Giulietta, scelgo Bonnie & Clyde. Finiscono di merda tutti e quattro ma…

se penso alla vita, quella vera, la vedo vissuta da B&C.


Quindi, adesso…

Alice è Alice.

Vuole quel che vuole e ragiona come ragiona (male sicuramente). Lasciatemi dove sono, oppure…

Come Bonnie & Clyde "Fino alla fine della strada…" e quando è finita… via per lo sterrato!


Lo so, ho fatto dei salti assurdi, ho scritto un botto di cose probabilmente senza connessioni e sensi logici (eh! meno male che lo sai ruttodiwino) ma m'andava così.

"La palla è mia e decido io" Ciao ciurma! Se tutto va bene, ci aggiorniamo nei prossimi giorni con "Quella Alice"

(come se glie ne fottesse qualcosa a qualcuno)


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