Ai rottami negli sfasciacarrozze
- Non quella Alice
- 25 apr 2021
- Tempo di lettura: 5 min
25 Aprile 2021 - Brescia

Rotti, ammaccati o con i fili staccati. Siamo rottami. Vero, anzi: verissimo. Per qualcuno questa potrebbe essere una verità assoluta. Lo è stata anche per me, per un po’… ad essere onesti, ogni tanto è ancora così. Insomma: a volte perdo il focus. Sì perché: sono un rottame; questo è assodato, ne sono consapevole. La cosa che mi dimentico spesso è che: i rottami a volte salvano la situazione. Provo a spiegarmi meglio
(O comunque la tento... tanto sto sbrodolando parole giusto per non tenerle tutte in testa)
Supponiamo di essere ricchi, ricchissimi; talmente ricchi da camminare a 6 metri da terra. Abbiamo tutto, non ci manca niente e siamo felici. Ecco: ora supponiamo di alzarci una mattina con l’idea di voleri togliere uno sfizio e la prima parola che ci passa in mente è “Ferrari”. Quindi: siamo ricchi ricchissimi, ci vogliamo togliere uno sfizio, pensiamo ad una Ferrari ed in men che non si dica siamo già in rotta presso la super lussuosissima concessionaria tutta agghindata e piena di luci super power. Sappiamo già che basterà dire: “Buongiorno, oggi ho deciso che andrò a casa poggiando le mie regali terga sul comodissimo sedile di una Ferrari” per essere serviti e riveriti come dei baroncini.
E con l’immagine di calici di Champagne che si incontrano, e stilografiche di lusso che si sfilano dai taschini, sfoggiamo un sorrisone malandrino e partiamo verso la boutique delle quattro ruote.
Siamo in strada: e proprio di fronte alla nostra meta, l’occhio scappa verso qualcosa che disturba il nostro mood da superhero. Precisamente di fronte alla nostra concessionaria con le vetrine illuminate e il Ferrarino aggressive in primo piano sulla piattaforma rotante, dall’altro lato della strada si erge una pila di auto scassate ed un cartellone arrugginito:
“PINO LO SFASCINO SFASCIACARROZZE DI QUALITÀ”
Gli occhi si buttano al cielo in automatico, la bocca si distorce e le mani si ruotano di 45° (da bravi italiani).
Un primo pensiero va a quel copy terrificante, il secondo va diretto a quel “di qualità”.
Andiamo! Stiamo parlando di rottami! Come può esserci della qualità?
E poi insomma: come si fa a mettere un postaccio come questo, proprio in parte alla mia boutique! Pensa quelle povere anime che passano qui davanti, guardano il Ferrarino e poi entrano da Pino. Che cazzo di schiaffo dev’essere... Che fastidio! E poi non mi piace proprio vedere questa pila di rottami inutili.
Dovrebbero spostare questo posto.
Così con il mood rovinato, ci infiliamo in boutique, firmiamo carte su carte e usciamo un ora dopo con il culo poggiato sul sedile della nostra nuova belva.
È andato tutto esattamente come avevamo deciso stamattina. Peccato per questa cosa dello sfasciacarrozze, se solo ci ripenso mi infastidisco nuovamente. Vabbè!
Mi guardano tutti, va’ che bellezza mi porto a casa. Domani quasi quasi vado a farmi un giro in barca. Dovrebbero spostare quel posto, la concessionaria si merita una location più accattivante. Tutti quei rottami fanno veramente schifo, dovrebbero farli sparire.
Ok questa parte spero sia stata chiara. Ora torniamo alla realtà.
(La mia per lo meno... se siete ricchi ricchissimi e mi state leggendo, c’è qualcosa di strano, ma vi voglio bene comunque.)
Avete presente la vostra prima auto? Non dico quella di mamma; la vostra. Quella che vi siete sudati, quella dei primi stipendi presi e girati direttamente per pagarla. Quella che all’ 80% avete preso usata e “se ha qualche graffio è meglio, così ci resto meno male se la bacco”. Quella alla quale, a na certa, non si sa ne come ne perché ma le avete dato un nome.
Lei.
La VOSTRA PRIMA AUTO.
Pensateci... Ora io non so se a voi è mai capitato, ma provate a seguirmi…
Per quanto possiate starci attenti, per quanto possiate volerle bene, per quanto vi ci impegnate, ad un certo punto la vostra “bambina” si ammaccherà. Un muretto troppo basso e “praticamente invisibile, lo giuro!”,
oppure un palo che ha deciso improvvisamente di “spostarsi” e staccarvi di netto uno specchietto, o preggio ancora, qualche simpaticone convinto di trovare chissà quale tesoro, vi spaccherà la serratura con un magico cacciavite.
Queste sono solo alcune delle mirabolanti avventure, che trasformano la vostra “Lei” in un mezzo rottame.
Ma quando ci si è affezionati, a quel mezzo rottame, mica ci si vuole rinunciare! Quindi parte la missione: “Salvate il mezzo rottame Rayan”.
Il meccanico ti rifila sempre qualche maxi offertona che puntualmente raggiunge le stesse cifre di un viaggio all inclusive di 2 settimane a Dubai; e a quel punto con la faccia mezza schifata ti dice:
“Se non vuoi spendere molto, puoi andare da Pino lo Sfascino e vedere se ha qualcosa…”
L’idea non è super allettante, ma una macchina nuova non te la puoi permettere e i ricambi del meccanico ti costringerebbero a pane e acqua per i prossimi due mesi. Dobbiamo trovare un compromesso, in fondo con la vostra “Lei” avete condiviso troppo; non potete abbandonarla.
Eccoci in direzione “Pino lo Sfascino - Sfasciacarrozze di qualità”, con la speranza che abbia il pezzo che ci serve, per rimettere in sesto la nostra “bimba”.
Dall’ altra perte della strada c’è una concessionaria super illuminata con in vetrina una Ferrari rosso fiammante; bella sì, magari un giorno…
vabbè speriamo che Pino abbia il pezzo che ci serve.
Appena varcato il cancello mezzo arrugginito, si avvicina un signore sdentato ma sorridente, e basta questo per trasmetterci un po’ di insana tranquillità. Dice di chiamarsi Giuseppe… “Ma tutti mi chiamano Pino. Che ti serve?” Dopo una breve spiega dal tono abbattuto, lui senza pensarci un attimo ci fa cenno di seguirlo. A metà strada indica una pila di macchine accatastate e dice:
“Quelle me le hanno portate ieri, vediamo cosa ci regalano…”
“Regalano”... Vabbè! Pino controlla i documenti e dopo le prime due pagine… ci guarda, sorride e dice:
“Ce l’ho! Vado e torno”
Sparisce in magazzino e torna con il nostro pezzo di ricambio in mano.
Cazzo è pure del colore giusto! Quasi non ci speravo nemmeno!
No va beh, assurdo! Che botta di culo oh!
Pino dice che siamo stati fortunati, quel mucchio di macchine accartocciate li fuori, quelle arrivate ieri ci hanno letteralmente “Salvato il portafogli”.
Grande Pino! Grazie!
Torniamo dal meccanico tutti fieri con il nostro pezzo di ricambio che una volta faceva parte di un rottame. Grazie a questo “ex rottame” il nostro “mezzo rottame” potrà tornare in forma;
certo non è il Ferrarino della boutique, ma... è la nostra “Lei”. Abbiamo condiviso molto e ora possiamo continuare le nostre avventure. Sono felice.
Ora: io non lo so se mi sono persa, se sono stata chiara, o se come al solito ho sbrodolato male dei pensieri confusi. Ma quello che cercavo di dire è che: siamo rottami.
Siamo rottami, ma questo non vuol dire che non valiamo nulla. Siamo rottami, ma siamo da buttare solo per chi non ci sa vedere.
Siamo rottami solo e finché, non troviamo chi ha davvero bisogno di noi, chi crede in noi e chi ha voglia di darci una nuova vita. Siamo rottami nel cumulo di auto accartocciate di Pino, in attesa che qualcuno o qualcosa ci dica “Eccoti! Ti stavo cercando.”
Siamo rottami, in attesa del nostro momento. Torneremo ad essere utili a qualcuno, a renderlo felice.
Torneremo a vivere e saremo felici, perché, chi ci ha scelto ci apprezza e ci capisce per quello che siamo e siam stati: un rottame - un pezzo di ricambio - una nuova vita
Siamo rottami, sì; ma non siamo inutili.
-Un rottame.
(Mi rendo conto che avrei potuto balzare tutta ls storiella in mezzo e arrivare direttamente alla fine… Vabbè!)
Commentaires