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Dire, Fare, Baciare, Lettere e Testamento

14/09/2023 - Brescia



Dire

Ho sempre reputato superfluo dire le cose; poi se guardo quante ne ho scritte (e le risposte che ho ricevuto), forse, tanto superfluo non è. Eppure resto dell’idea che nel “non dire” c’è più di quanto si trasmetta parlando. Forse è proprio qui il gap. Dire non significa parlare. Quante cose diciamo con gli occhi, con i respiri, con le energie e con i ricordi? A volte guarti negli occhi una persona, e hai già detto e sentito tutto. Altre volte sfiorarsi la mano è il “Ti Amo” non pronunciato più potente che ci sia.

Dire, ad oggi ne sono convinta, non è parlare. DIRE è esprimere.

“Far parlare dentro senza emettere un fiato”


Dire è esprimere

Fare

Se “Dire” è importante, trova la sua colonna portante nel “Fare”. Dire (inteso come “parlare”) senza Fare è una Cappella Sistina a metà. Pensa se ti dicessi “Voglio che ti senta dissetato” e accompagnassi questa frase, bevendomi l’ultimo bicchiere d’acqua proprio di fronte a te.

Ora, pensa se al posto di pronunciare “Voglio che ti senta dissetato”, senza pronunciare una parola, ti dessi il mio bicchiere d’acqua. I fatti, esprimono con ancor più forza quanto “vorremmo dire”. Qui, però, la fregatura… se ti aspetti che qualcuno si renda conto di quel che fai, hai già perso in partenza. La soluzione? Fallo e basta. Fai se ti senti di fare. Ma abbi la forza di andare, quando il troppo “Fare” senza essere visto inizia a farti male. Non sono qui a fare la “zen”; “praticate il bene” e blablabla. Sì certo, tutto bellissimo. Ritrovarsi nelle situazioni, un po’ meno. Non sempre si ha la forza di “fare del bene” anche quando non se ne riceve, o peggio, si da per scontato (e si finisce in terza fila con le quattro frecce). Un po’ d’onestà. Dire è esprimere

Fare è consolidare, confermare. Baciare

Proviamo a ricordarci del “baciare” per come lo intendevamo da bambini. Mi piaci - Ti bacio

Ti bacio - Ti amo

Quanto cazzo era semplice? Come abbiamo fatto ad incasinare una cosa così semplice negli anni? Mi ci metto anch’io.

Quanti baci vuoti abbiamo dato? Come abbiamo fatto a svuotare una cosa così piena?

Baci dati per abitudine, per riempire silenzi, per “convenzione”. Forse quelli degli incontri di una sera, sono i meno vuoti; almeno hanno un’utilità… eppure, mi rendo conto solo oggi che quel ragazzo (che ovviamente ho perculato fra me e me per qualche giorno) che mi disse “Senza baci. Quelli sono importanti”, cazzo aveva ragione! (sorvoliamo sulla situazione e sul perché non avesse importanza. Per lo meno eravamo d’accordo)

Da bambini siamo abituati ai baci della famiglia. Baci carichi d’amore.

“Il primo bacio” Il cavallo di Troia verso il “magico mondo dell’ammmmore”, caricato da mille aspettative e racconti (cinematografici e non) che si rivela puntualmente una delusione anche un po’ umidiccia. Sarà da lì che parte la disillusione?! Eppure… Baciare… Resta uno dei gesti più potenti che ci siano. Ricordo baci da togliere il fiato. Quando il sentimento è reale. La chimica, la passione, le fiamme gemelle, chiamatelo come volete. Mi ricordo il non riuscire a staccarsi. La fame. La fame di un sentimento che trova l’unione tra dire e fare in un unico gesto: Baciare.


Dire è esprimere

Fare è consolidare, confermare. Baciare è… la bellezza del sentimento nella sua massima espressione. Senza spillo.


Lettere

Le Lettere sono ricordi. Il biglietto di Natale scritto dai nonni, quello di compleanno scritto dalle amiche. Il foglio di carta con tutte quelle parole che si fa fatica a pronunciare vis a vis, e che volte, nel “Fare” si inciampa un po’. Se penso anche a questo blog… sono tutte lettere. Lettere che dedico a me stessa; lettere che dedico a qualcuno a cui non posso più parlare. Parole e pensieri; lettere incasellate una in fila all’altra.

Tanto da dire e a volte poca forza per farlo. Che potenza le Lettere. Le lettere sono il coraggio di chi da peso a quel che sente. Quel coraggio che ha bisogno di un canale tutto suo; intimo e protetto. Dove la voce può non tremare, la goffaggine di gambe e braccia non si vede, e dove le emozioni vivono e i sentimenti si colpiscono.


Dire è esprimere

Fare è consolidare, confermare. Baciare è… la bellezza del sentimento nella sua massima espressione. Senza spillo.

Lettere è potenza.


Testamento

La vita di ognuno di noi si potrebbe intendere come una spugna. Viviamo due fasi:

-Raccolta

-Rilascio

Impariamo, viviamo, impariamo vivendo e viviamo imparando. Se tutto ciò non avesse una fase di “rilascio” saremmo fermi al primo essere vivente che ha compiuto il primo ciclo. Siamo fatti per trasmettere, tramandare; donare. Il testamento, l’unico che abbia davvero importanza, è quanto riusciamo a donare agli altri. Quanto le nostre esperienze, le nostre vite, i nostri errori ci hanno portato a scoprire, messo a disposizione per la crescita di qualcun altro. Ogni giorno compiamo un nuovo ciclo. -Raccolta

-Rilascio

Ogni giorno lasciamo un nostro testamento.

Le scelte che facciamo quotidianamente, cambiano la nostra e la vita degli altri. Uno non è poco. Uno, ogni giorno, tutti i giorni, finché non si torna concime per margherite, è vita.

Noi siamo testamento.


Fare è consolidare, confermare. Baciare è… la bellezza del sentimento nella sua massima espressione. Senza spillo.

Lettere è potenza.

Testamento è vita.



Se tutto questo ha un senso, lo capirò.

Oggi m’è presa così. Sarà che sono stanca di “Dire” , “Sentire” e “Fare”; sarà che volevo scegliere e mi sono ritrovata e non essere scelta, sarà quel che sarà, ma di una cosa sono certa: questo è il mio testamento.

Per me, per quello che sento, e chissà… forse tornerà utile anche a qualcuno di voi. Ciao Amicici

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