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Tic-Tac-Tic-Tac. Presto che... ah!

21 Giugno 2021 - Brescia



Tic-Tac

Tic-Tac

Tic-Tac

Presto che è tardi!


Così diceva il Bianconiglio ad Alice. Ma io non sono “Quella Alice” e il mio non è il Bianconiglio ma Ted Bunny;

e se dovessi fare un paragone il mio direbbe:

Tic-Tac

Tic-Tac

Tic-Tac

E’ la resa dei conti.

Stai per esplodere Alice.

E lo stronzo salterino non avrebbe nemmeno tutti i torti sapete?

Spegnere i sentimenti (se davvero esistesse un interruttore sarebbe tutto più semplice) non è una soluzione, si sa, è un palliativo. Un break, a volte necessario, che comporta una lista di controindicazioni che il bugiardo dell’ Aspirina in confronto è l’etichetta dello shampoo. Eppure parliamoci chiaro: chi ha mai rinunciato all’ Aspirina pur consapevole della vagonata di controindicazioni?!


Ad ogni modo sono due giorni che le sento…


(“Oddeo ragah è pazzah, sente le voci!”

Règaz… so metafore; specifico per aiutare i vostri neuroni sperduti)

Quelle maledette lancette che ticchettano nella testa tipo la sveglia del coccodrillo con Uncino. Ed esattamente come Crocco, il ticchettio arriva come una ricordella:

“È la resa dei conti, Alice. È ora di pagare.”

Insomma: la “pacchia è finita”.

L’ apatia sta svanendo; e dalla bocca dello stomaco sta salendo lentamente a suon di rintocchi, una carogna che brucia più delle litrate di tequila scadente che mi sono schiantata negli ultimi anni.

“Cos’è?”

Non me lo chiedo nemmeno più; ogni volta che faccio sto giochino dell’ “accendi/spegni” la dinamica è sempre la stessa. Ai primi rintocchi, la prima cosa che arriva è una sola: RABBIA.


Questa volta non è diversa, è sempre lei.

È solo sotto steroidi; perchè la merda che mi sono buttata addosso è decisamente di livello a sto giro.

Chi mi Conosce (la maiuscola è voluta) lo sa. Sono stati 3 anni intensi; l’ultimo, poi, ha dato la pennellata finale.


Insomma:

Rabbia. Quella cosa calda che brucia come l’inferno e morde come i cazzo di demoni. Rabbia.

Quella che arriva indipendentemente dalla giornata, indipendentemente dal fatto che

“Ti è sempre andato bene, non hai mai detto nulla”,

indipendentemente dalle frasi che senti, dai gesti che vedi, dalle persone che ascolti. Non guarda in faccia nessuno, non recepisce i colori, le fazioni. Non è razionale. Rabbia. Quella brutta... quella dei “buoni”. Quella di cui avere paura.


Vorrei fare la figa, quella che si sente 7 cazzi e mezzo più degli altri e dirvi che:

“Io non ho paura, la so gestire”

ma la verità, la Vera verità, è che questa col cazzo che la so gestire. L’ ho detto: questa volta è diversa.

Non bastano gli smadonnamenti, i pensieri positivi o le distrazioni. Questa arriverà, e cazzo raga, se l’avessi sbloccata... avrei paura.


Il punto è che non ci sono scorciatoie. Niente uscite di sicurezza. Zero vie di fuga.

“Quindi? Che si fa? Alice, che cazzo ci inventiamo a sto giro?”


Mentre sto scrivendo la sento salire.

Arriva come le vampate delle cinquantenni.

Le mani sudano

(No, non è per i 40° all’ombra di sti giorni, ho il ventilatore puntato addosso)

Lo stomaco si attorciglia su se stesso

(Non fa male, e forse è pure peggio)

Il respiro rallenta

(E questo, purtroppo, mi fa pensare: “Vaccabioa, un attacco di panico sarebbe meglio")

“Che si fa? Cosa cazzo faccio?”


Risposta: Finché riesco, butto indietro la testa, chiudo gli occhi e respiro.

Tanto.

Respiro come se dovessi farlo per l’ultima volta; come se non l’avessi mai fatto prima.

Finché riesco, va così.



Questa per ora è la “soluzione”.

Fra qualche minuto butterò giù sto shot distruttivo, mi guarderò intorno sperando che nessuno si sia accorto di nulla, e continuerò la giornata come se nulla fosse.

L’ unica differenza è che oggi vi sto in qualche modo rendendo partecipi della fazenda.

(Questo “Vi” prima o poi me lo spiegherò anch’io; in fondo non so nemmeno se qualcuno le legge ste cose. E da na parte forse sarebbe meglio di no, oppure chissà forse qualcuno si sentirà un o’ meno solo. Vabbè, chiudo la parentesi)


Comunque anche questa, è una Non soluzione. Prima o poi smetterò di respirare e… questa volta non lo so come andrà a finire. Spero succeda a Settembre, quando sarò in cammino in mezzo agli appennini Tosco-Emiliani.

(Mike mi dispiace per lo spettacolo, nel dubbio filma che ci facciamo i soldi veri)


Settembre…

mancano ufficialmente 75 giorni. Troppi.


Nel dubbio: giratemi a largo e sappiate che qualunque cosa dovessi combinare, ci penseranno i sensi di colpa postumi a farmela pagare.


E nel frattempo:

qui si respira…

Si respira di brutto.

Tic-Tac

Tic-Tac

Tic-Tac

...


*Raga, giusto per aiutare nuovamente i neuroncini smarriti: NON ho intenzione di fare una strage, probabilmente sfanculerò gente a caso e potrei reagire male alle provocazioni idiote, commenti e battutine. Insomma, potrei asfaltarvi emotivamente (anche gratuitamente)*


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