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Tra una panchina troppo affollata, e un arcobaleno

12 Ottobre 2020 - Brescia


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Avete presente “La tempesta perfetta”?


Immaginatevi di aver appena attraversato una tempesta del genere. Ora prendete quell’immagine dei nuvoloni grigi che vi sono arrivati come un flash nel cervello e lasciateli lì, un po’ decentrati nella scena.

Non sta più piovendo ma loro sono ancora lì, solo qualche km più avanti.


Ma se è tutto finito perchè sono ancora lì? Perché mi guardano così come a dire:

“Sì ok sei ancora in piedi ma non metterti troppo comodo che se gira il vento torno a distruggere quello che rimane”?


Avete presente quella sensazione?

Ecco: quando ci si sente così credo ci siano due modi per affrontare la situazione.



Il primo: Te ne stai lì, fermo, con l’ansia costante che possa tornarti tutto addosso da un momento all’altro. Ti privi degli “attimi di felicità” perchè sai che se li assaggi voli altissimo,

e quando te li portano via...

beh da li lo schianto a terra è micidiale. Perciò sai cosa fai?! Scegli direttamente di evitare ogni tipo di “sentimento”,

schivi quelle quattro gioie che provano ad abbracciarti e te ne stai seduto su una panchina con lo sguardo fisso sui nuvoloni, in compagnia delle fedelissime “Ansia” e “ Paranoia”. E aspetti…

È un’opzione. È un opzione ma non è vivere. Questo è sopravvivere.



La seconda opzione?

Beh per questa dobbiamo munirci di protezioni rinforzate e paradenti;

perchè qualche legnata la dobbiamo mettere in conto prima di partire.

Sì perchè per vivere, vivere davvero intendo, non è semplice. Ci vuole coraggio.

Il coraggio di prendere le decisioni che ci fanno un male cane,ma che alla fine sono le più giuste.

Eppure fanno male.

Perciò all’atto pratico che facciamo? Andiamo avanti. Semplice? No. Decisamente non lo è.

Non ho mai detto che la seconda opzione fosse quella facile.

Rimetti insieme i cocci; va bene anche se li tieni insieme con lo scotch.

In fondo questo è l’inizio.

Prendi il bello. Accoglilo quando arriva, soprattutto se è completamente inaspettato. E no! Non farti quella stramaledetta domanda che già ti ronza nel cervello “E se finisce?”

Un “famosissimo” filosofo ottocentesco in risposta disse:

“Sticazzi!” È stato un break. Hai avuto una cosa bella e va bene così.


Piove. Diluvia. Tempesta. Però prima o poi il sole torna.

E tu ti meriti l’arcobaleno.

Quegli attimi di gioia sono arcobaleni.


Insomma, alla fine sta a noi scegliere tra una panchina decisamente troppo affollata e un arcobaleno…


E poi oggi c’è il sole.

 
 
 

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